Tutti i giorni sono protetto da una terapia importante.
Gli anni passano
L’invecchiamento non è una malattia, ma un processo naturale che rende gli individui più “fragili”. La fragilità riduce le difese di fronte alle malattie e agli eventi stressanti. Non tutti, però, invecchiano allo stesso modo. Purtroppo, col passare degli anni tendiamo ad ammalarci di più di malattie croniche cardiovascolari e le due più frequenti sono lo Scompenso Cardiaco e la Fibrillazione Atriale.
Tutto è iniziato
Quando ho avvertito un prolungato frullio nel petto. Poi, con la palpazione del polso, ho percepito il battito del cuore come “irregolare”. Nei giorni successivi avevo continuamente l’affanno, sia a riposo che durante gli sforzi, senso di spossatezza e sentivo la testa come se fosse vuota; è comparso un gonfiore alle gambe, ho avuto tosse e bisogno di dormire con più cuscini.
Il medico di famiglia
Mi ha prescritto un Elettrocardiogramma spiegandomi che i sintomi che avevo erano determinati da un’alterazione del ritmo del mio cuore: la Fibrillazione Atriale, una tra le aritmie più comuni, in particolare negli anziani.
Ipertensione, diabete, obesità, enfisema/bronchite cronica, apnee notturne, assunzione di bevande per molti di noi le cause che aumentano la probabilità di avere la Fibrillazione Atriale.
Il Medico mi ha anche spiegato che i disturbi (affanno, gambe gonfie) che hanno accompagnato questa condizione fanno pensare alla comparsa di uno Scompenso Cardiaco e mi ha prescritto dei semplici esami e un Ecocardiogramma. Lo specialista mi ha consigliato una cura che mi ha fatto stare subito meglio.
Approfondendo
Nel mio caso, l’Ecocardiogramma ha dimostrato la coesistenza di Fibrillazione Atriale non valvolare e di Scompenso Cardiaco (una condizione delicata e frequente soprattutto in noi anziani), che mette il mio cuore nella condizione di lavorare peggio e rende meno sopportabili gli sforzi. Queste due condizioni, inoltre, possono presentarsi frequentemente con disturbi non cardiaci, come disorientamento, perdita della memoria, alterazioni dell’umore, che riducono la qualità della vita, l’indipendenza e l’autonomia.
Perchè curarla
Come dice il Medico, la conseguenza più pericolosa della Fibrillazione Atriale è l’ictus.
Quando gli atri non si contraggono correttamente, il sangue ristagna, formando dei coaguli, ovvero i “trombi”. Da questi si possono staccare “emboli” che attraverso i vasi sanguigni possono raggiungere vari organi e anche il cervello, causando quindi un ictus, dalle conseguenze spesso molto gravi.
Come curarla
È stata la mia domanda, alla quale ho ricevuto una risposta nuova e inaspettata, che mi ha restituito serenità e una maggiore libertà. Mi è stato spiegatodal Medico che esistono nuove terapie anticoagulantiorali, oltre a quelle tradizionali, che non richiedono continui controlli del sangue, non impongono limitazioni alla mia alimentazione, interferiscono poco con le altre medicine che prendo. Mi è stata semplificata la terapia di tutti i giorni e ciò è particolarmente utile, perché alla mia età talvolta capita di dimenticare le cose, assumo già tante pillole e così non debbo recarmi spesso a fare le analisi del sangue.
La semplicità
La possibilità di semplificare la terapia anticoagulante senza cambiare continuamente il dosaggio ha reso più semplice la mia terapia quotidiana; non faccio errori e mi sono abituato a prendere il farmaco allo stesso orario ogni giorno, come consigliato dal mio Medico. Mi è stata infatti spiegata l’importanza di non interrompere mai la terapia di mia iniziativa, per non espormi al rischio di ictus. Inoltre posso mangiare verdure a foglie verdi,
cavoli e broccoli.
Chiedi
Al tuo Medico informazioni dettagliate su tutte le terapie anticoagulanti a disposizione per la Fibrillazione Atriale non valvolare di cui soffri e per te più indicate per proteggerti in modo efficace contro i rischi di ictus.