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Anziani e scompenso cardiaco: emergenza del futuro

Intervista di Yahoo
Anziani e scompenso cardiaco: emergenza del futuro

Intervista a cura della Dott.sa Donatella Del Sindaco

Cinquecento ricoveri al giorno; 3 pazienti su 10 ricoverati nei centri di cardiologia italiani sono scompensati e il 5 per cento di essi non riesce a sopravvivere. Nel nostro Paese sempre più anziani sono a rischio di scompenso cardiaco. Si tratta di un problema di sanità pubblica destinato ad aumentare a causa del processo di invecchiamento della popolazione generale. Nei prossimi trent’anni i casi di scompenso cardiaco potrebbero raddoppiare.

Peccato però che il nostro sistema di cure non sembra adeguatamente attrezzato per seguire questo tipo di pazienti poiché l’assistenza alle patologie croniche viene ancora considerata un’appendice impropria e dispendiosa’, in un sistema ancora incentrato sull’ospedale. Giovanni Pulignano, responsabile dell’Ambulatorio dello Scompenso cardiaco del San Camillo di Roma, spiega che l’attuale sistema di rimborso privilegia il pagamento per prestazione della fase acuta e non favorisce invece quelle prestazioni assistenziali condivise quali il consulto ambulatoriale. La naturale conseguenza è che viene penalizzata la continuità di quella assistenza di cura dello scompenso cardiaco che dovrebbe servire per stabilizzare e prevenire la malattia cronica.

Come curare il paziente anziano? Sicuramente le persone anziane sono diverse dagli adulti. Basta camminare per strada per accorgersi che molti anziani sono autosufficienti e godono sicuramente di un invecchiamento di successo, mentre altri sono disabili e sono colpiti da malattie croniche, ci risponde Pulignano. Mentre nel primo caso si può seguire un approccio di cura convenzionale, nel secondo sono necessari percorsi diagnostici-terapeutici collaudati che richiedono una certa competenza e specificità. Per la cura dell’anziano “fragile”, il cardiologo deve saper utilizzare gli strumenti del management geriatrico per arrivare a una valutazione multidimensionale del paziente che comprende non soltanto l’anamnesi e l’esame obiettivo del paziente ma anche il suo stato cognitivo, il suo stato funzionale e i suoi bisogni assistenziali.

Fonte Bibliografica:
XXXVII Congresso nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri, Firenze, Fortezza da Basso, 31 maggio – 3 giugno 2006
http://www.anmco.it

Giavanni Pulignano. Lo scompenso cardiaco nella realtà ospedaliera, ovvero i vestiti nuovi dell’imperatore.
Cardiologia negli Ospedali marzo – aprile 2006, numero 150, pp 43-46.

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