Notizie dal Congresso di Cardiologia dell’Anziano 2007: In Italia sempre più gli Anziani a rischio di Scompenso Cardiaco
Roma, 31 Ottobre 2007. Affrontare i temi più scottanti legati alla salute cardiovascolare dell’anziano, aggiornare sistematicamente gli specialisti sulle nuove frontiere di diagnosi e cura delle malattie di cuore e arterie e trasformare le conoscenze e i passi avanti della medicina in concreti miglioramenti della qualità, oltre che dell’allungamento, della vita della popolazione. Questi gli obiettivi dell’ultima edizione del Congresso di Cardiologia dell’Anziano 2007.
Nel corso del Congresso, in programma a Roma il 30 e 31 Ottobre 2007 presso il Centro Congressi di Villa Aurelia, ormai arrivato al sua quarta Edizione – si è anche proposto di abbattere le barriere esistenti tra ospedale e territorio, fra cardiologi, internisti, geriatri, medici di medicina generale e infermieri all’insegna della costruzione di un percorso coordinato costituito da prevenzione, terapia e riabilitazione per la cura dello scompenso cardiaco nell’anziano.
Fra gli argomenti affrontati durante le varie sessioni del Congresso, cui hanno partecipato esperti provenienti da tutta Italia , le novità sulla prevenzione, la valvulopatia aortica, la cardiopatia ischemica e i più recenti approcci di rivascolarizzazione, le nuove terapie nel trattamento delle aritmie cardiache e dello scompenso cardiaco. In particolare si è focalizzata l’attenzione sullo scompenso cardiaco nell’anziano.
Si parla di scompenso o insufficienza cardiaca quando il cuore, perde la capacità di far circolare il sangue per fornire al corpo ossigeno e nutrimenti. Rappresenta lo stadio terminale delle malattie cardiache o dell’organismo che riducono la capacità del cuore di riempirsi e svuotarsi. Nello sforzo di spingere un maggiore quantitativo di sangue, i ventricoli si ingrossano e si dilatano, perdendo progressivamente forza. Nello stesso tempo l’organismo attiva dei riflessi attraverso il sistema nervoso e gli ormoni, per consentire al cuore di battere più velocemente e con più forza: se la causa iniziale di scompenso non può essere curata, questi meccanismi, col tempo, peggiorano la condizioni del cuore e più in generale dell’organismo.
Principali cause dell’insorgere dello scompenso cardiaco sono ad esempio l’infarto e le altre malattie delle coronarie, ma anche altre malattie dell’organismo come l’ipertensione arteriosa e il diabete.
Secondo i dati ISTAT l’Italia è uno dei paesi più longevi, presentando su di una popolazione generale 57.110.144: circa 8.800.849 di ultra 65enni, 1.194.000 ultra 85enni, fino ad un record di 6.431 ultra centenari. Pertanto, in una società longeva, la scelta di occuparsi degli anziani è motivata dal fatto che lo scompenso cardiaco ha la sua maggiore incidenza a partire dagli ultra 65enni (5%) fino a raggiungere percentuali allarmanti tra gli 80 e i 90enni (fino a oltre il 10%). Lo scompenso cardiaco si presenta quindi come uno dei principali problemi di sanità pubblica la cui importanza è destinata ad aumentare nei prossimi anni a causa del processo di invecchiamento che interessa lìintero pianeta con crescita esponenziale degli ultra ottantenni.
Nonostante l’ampia disponibilità di cure efficaci, lo scompenso cardiaco è gravato, negli anziani, da elevata mortalità. Esso, inoltre, è la causa più frequente di ricovero per causa medica sia in assoluto che nelle popolazione ultrasessantacinquenne e comporta quindi un elevatissimo assorbimento di risorse per i servizi sanitari, oltre a una cattiva qualità di vita in chi ne è affetto. Questo particolare modello di malattia, richiede pertanto l’adozione di percorsi diagnostico.-terapeutici e assistenziali specifici.
Nell’ambito del Congresso sono stati presentati anche i risultati preliminari del lavoro della Consensus Conference Nazionale: i percorsi assistenziali del paziente con scompenso cardiaco, proposta dall’ANMCO- Associazione Nazionale Medici cardiologi Ospedalieri, ma che coinvolto attivamente anche tutte le altre associazioni scientifiche nazionali interessate al problema e le associazioni dei pazienti.
A cura del Comitato Scientifico del Congresso, aggiornato al 31 Ottobre 2007